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Filmsenzalimiti.it | La sentenza sul caso e le responsabilità degli amministratori

set 29, 2017

È stata finalmente resa pubblica la sentenza sul caso “ filmsenzalimiti ” che a fine marzo del 2017 aveva visto il gestore dell’omonimo sito condannato per violazione del copyright dal Tribunale di Viterbo. L’attesa, particolarmente sentita vista la particolarità del caso, è stata ampiamente ripagata e la pronuncia del Giudice non ha deluso le aspettative.

Vale la pena, innanzitutto, di ripercorrere brevemente la vicenda, frutto della collaborazione fra FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale) e FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali):

  • Gennaio 2013 : viene sequestrato il sito filmsenzalimiti.it; l’amministratore del sito viene denunciato e la GdF provvede al sequestro del materiale informatico.
  • Marzo 2013 : la difesa ottiene il dissequestro del sito sostenendo che il sito funge da mero indicizzatore dei file, paragonandone la funzione a quella di un generico motore di ricerca.
  • Maggio 2013 : grazie alle evidenze emerse dalle perizie sul materiale informatico, il sito viene nuovamente sottoposto a provvedimento di sequestro.
  • Marzo 2017 : al termine del dibattimento, una volta analizzate le evidenze e ascoltati i consulenti tecnici, il Tribunale condanna l’amministratore del sito a 8 mesi di reclusione, 3.000 euro di multa e al risarcimento delle parti civili.

Per quale motivo tanta attesa per questa sentenza? La ragione è che il Giudice doveva valutare la responsabilità di un soggetto che linkava/embeddava sul suo sito contenuti illeciti ospitati su una piattaforma terza (in questo caso il social network russo VKontakte) senza apparentemente contribuire all’upload del materiale.

Su questo punto il Tribunale di Viterbo è stato estremamente chiaro: anche limitandosi al linking, l’ amministratore ha agito “secondo lo schema tipico del concorso di persone nel reato” e, smentendo la tesi della difesa, non ha agito come motore di ricerca neutrale ma operando di concerto con gli uploader, “con un’operazione illecita complessa” che si articolava in diverse fasi, tutte tese a massimizzare la visibilità delle opere caricate.

A latere della questione principale sulla quale si è espresso il Tribunale, occorre evidenziare altri punti estremamente interessanti contenuti nella sentenza:

  1. La figura dei consulenti tecnici/ausiliari di PG: la difesa aveva eccepito che la deposizione dei teste era da considerare nulla visto il loro coinvolgimento con le parti lese. Il Giudice ha chiarito con forza che non sussiste tale incompatibilità e che la Polizia Giudiziaria ha pienamente facoltà di utilizzare tecnici delle parti come ausiliari. Unico requisito necessario risulta ovviamente essere la buona fede e la correttezza nell’espletamento della funzione.
  2. Scopo di lucro: il giudice ha chiaramente identificato lo scopo di lucro nella vendita di spazi pubblicitari (banner).
  3. Da ultimo risulta particolarmente interessante un passaggio nascosto nelle more della sentenza: oltre alla pubblicazione dei contenuti, anche l’indicizzazione degli stessi, con l’obiettivo di renderne agevole la consultazione da parte degli utenti può essere considerata un meccanismo di partecipazione concorsuale.

Il precedente giuridico ottenuto segna un altro importante traguardo nella tutela dei contenuti online, chiarendo ulteriormente le responsabilità dell’attività svolta dagli amministratori dei portali pirata anche se i contenuti non sono ospitati direttamente su server in territorio italiano e anche se tali contenuti vengono immessi in rete da soggetti terzi.

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Autore: DcP 05 feb, 2024
DcP - Digital Content Protection raccoglie la sfida e si prepara a offrire ai propri clienti un servizio di gestione delle segnalazioni sulla base della nuova legge antipirateria (legge 93/2023). A partire dal mese di febbraio, grazie ai nuovi sistemi e ai nuovi tool sviluppati in-house, DcP sarà in grado di offrire un processo pienamente integrato che copre tutte le esigenze tecniche soddisfacendo tutti i requisiti di legge. La nuova suite dedicata di soluzioni tecniche, integrandosi con tutti i sistemi già utilizzati da DcP, è in grado di gestire in maniera altamente automatizzata tutte le fasi del processo di segnalazione , prevedendo ulteriori attività a valore aggiunto che massimizzano sforzi e risultati. I nuovi sistemi saranno in grado di: · Monitorare il fenomeno · Analizzare le infrastrutture server su cui poggiano i servizi pirata · Gestire in maniera altamente automatizzata il riconoscimento dei contenuti illeciti e le acquisizioni forensi delle evidenze informatiche secondo i più alti standard internazionali · Dialogare con la piattaforma Piracy Shield, gestendo tutte le fasi della segnalazione · Verificare la compliance a valle delle segnalazioni · Fornire accurati KPI Tutti i sistemi integrano soluzioni per l’analisi predittiva e processano le fasi con l’ aiuto dell’intelligenza artificiale multimodale in grado di classificare i dati presentati in modalità audiovisiva. Background legislativo Nel luglio 2023 il Governo ha approvato in via definitiva la Legge 93/2023 che si propone di intervenire sul fenomeno della messa a disposizione abusiva di eventi live tutelati da diritto d’autore . La nuova legge ha assegnato ad AGCOM il compito di mettere a punto un sistema che, sulla scorta di quanto già previsto dal Regolamento sul Diritto d’Autore in vigore dal 2014, consenta di intervenire tramite blocco IP e DNS sulle risorse pirata . Nate dall’esigenza di avere uno strumento efficace per la tutela di eventi live e di durata limitata, tali nuove previsioni di legge introducono una novità rispetto al passato riguardante le tempistiche di attuazione dei blocchi: con la nuova legge vige l’obbligo per i provider internet di bloccare i siti entro mezz’ora dalla segnalazione degli aventi diritto . Nella cornice di queste nuove disposizioni, un recente ricorso presentato presso il TAR da Assoprovider è stato rigettato riconoscendo corrette le misure predisposte dall’Autorità garante delle comunicazioni. Successivamente all’approvazione della legge, AGCOM ha istituito tre tavoli tecnici (due per i provider e uno per i titolari dei diritti) con l’obiettivo di mettere a punto i nuovi regolamenti e le procedure tecnico-operative di attuazione della legge. DcP e FPM partecipano a tutti i tavoli e i lavori vengono portati a compimento alla fine del 2023. Il nuovo regolamento prevede l’attivazione di una piattaforma - Piracy Shield - che servirà da punto di raccolta per le segnalazioni dei titolari dei diritti ; i provider internet saranno tenuti ad elaborare i dati presenti su Piracy Shield e predisporre i blocchi dei siti segnalati in un tempo massimo di 30 minuti. Ad oggi AGCOM ha concluso l’iter burocratico e tecnico per consentire la segnalazione di eventi sportivi; nelle prossime settimane è atteso un nuovo regolamento che consentirà la segnalazione di eventi live di diversa natura .
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